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Cima in carrozza alla genovese ricetta Ivano Ricchebono da Prova del Cuoco

Cima in carrozza alla genovese ricetta Ivano Ricchebono da Prova del Cuoco


Torna a cucinare tra i fornelli della trasmissione di cucina La Prova del Cuoco, condotta, da quest’anno, da Elisa Isoardi, uno degli chef storici più noti ed amati della famosa trasmissione di Rai uno, cioè il cuoco ligure Ivano Ricchebono che, in questa ricca ed interessante puntata di mercoledì 28 novembre, ci ha proposto la buonissima ed appetitosa ricetta della cima genovese fritta in carrozza e servita con un tris di salse: ai piselli, alle acciughe e alla prescinseua. Ma vediamo nel dettaglio gli ingredienti e il procedimento utilizzato da Ivano Ricchebono per preparare la ricetta Cima in carrozza alla genovese proposta all’interno del programma di cucina La Prova del Cuoco.

Cima in carrozza alla genovese ricetta Ivano Ricchebono da Prova del Cuoco
Foto tratte dalla trasmissione di cucina La Prova del Cuoco in onda su Rai Uno

Se siete interessati alla ricetta di questo buonissimo piatto intitolato “Cima in carrozza alla genovese”, di seguito potrete trovare la lista degli ingredienti ed un’esaustiva descrizione del procedimento per cucinare questa deliziosa ricetta.

Tempo preparazione e cottura: 30 minuti

Ingredienti della ricetta Cima in carrozza alla genovese

  • 4 fette di cima alla genovese spesse 3 cm,
  • 200g focaccia genovese sbriciolata,
  • 3 uova,
  • 50g farina 00,
  • 50g vellutata di piselli,
  • 50g crema all’acciuga salata,
  • 100g prescinseua,
  • 20g panna fresca, 
  • Olio evo,
  • Olio di semi di arachide,
  • Sale q.b.,
  • 4 carciofi grandi

Procedimento della ricetta Cima in carrozza alla genovese

Tagliate e date una forma regolare “rettangolare” alle fette di cima già pronta. Impanatele passandole nella farina, nell’uovo sbattuto e nella focaccia sbriciolata. Friggetele in abbondante olio di semi.

Preparate la crema di prescinseua: in un pentolino mettete la prescinseua, aggiungete la panna fresca, un filo di olio extravergine di oliva e un pizzico di sale.

Scaldate a fuoco lento. Scaldate la vellutata di piselli e la crema all’acciuga salata. Impiattate la cima in carrozza tagliandola a cubi regolari, aggiungete la crema di prescinseua, la crema all’acciuga salata e la crema di piselli.

Video della ricetta Cima in carrozza alla genovese

Se volete vedere il video della ricetta Cima in carrozza alla genovese di Ivano Ricchebono proposta all’interno della nuova edizione della trasmissione di cucina La Prova del cuoco in onda su RaiUno, qui di seguito trovate il link per la visione.

Se avete avuto modo di provare la ricetta “Cima in carrozza alla genovese” e siete rimasti soddisfatti del risultato ottenuto, lasciate i vostri commenti, le vostre impressioni, i vostri suggerimenti, saremo ben contenti di riportarli sapendo di fare cosa gradita a tutti i nostri numerosi lettori.

La prova del cuoco | Ricetta ossobuco in umido con funghi e pane croccante di Emilio Signori

La prova del cuoco | Ricetta ossobuco in umido con funghi e pane croccante di Emilio Signori


ossobuco in umido con funghi e pane croccante di Emilio SignoriInfine, il secondo piatto delle feste, bandiera della cucina lombarda. Emilio Signori, il macellaio toscano, prepara l’ossobuco in umido con funghi e pane croccante.

Ingredienti

  • 1 kg di ossobuco di bovino a fette, 1 costola di sedano, 2 bicchieri di vino bianco, 500 g di pane raffermo, 500 g di funghi pioppini, 500 g di conserva di pomodoro, 100 g di prezzemolo tritato, 2 cipolle bianche, 1 carota, carina “00”, brodo, peperoncino, olio E.V.O.,sale, burro e alloro

Procedimento

Scaldiamo un filo d’olio con il burro in padella. Mettiamo a soffriggere il trito di sedano, carota e cipolla. Incidiamo i bordi dell’ossobuco, in modo che non si arricci in cottura.Lo infariniamo e lo mettiamo in padella a soffriggere con il fondo di verdure preparato in precedenza. Saliamo. Quando è ben rosolato e dorato su tutti i lati, sfumiamo con il vino bianco e bagniamo con il brodo vegetale. Aggiungiamo foglie di alloro, i pelati, copriamo con la carta d’alluminio e inforniamo a 160° per 1 ora e 30 minuti.

In padella, scaldiamo un filo d’olio e mettiamo a tostare il pane raffermo a cubetti. Dopo un paio di minuti, uniamo i funghi pioppini freschi, sale grosso, prezzemolo tritato e pepe. Mescoliamo e lasciamo cuocere i funghi.

Serviamo l’ossobuco con il contorno di funghi.



La pizza homemade, soffice succosa e col cornicione!

La pizza homemade, soffice succosa e col cornicione!


E pensare che sono anni che faccio la pizza a casa. Ma questo effetto “pizzeria” fa proprio bello e, oltre questo, anche il gusto ci guadagna.

Ebbene sì. Ho steso anche io la pizza col mattarello..sacrilegiooo, ma, dopo un mini corso intensivo, che in questo caso significa visto e  rivisto più volte, su “come stendere A MANO la pizza” su youtube, ci sono riuscita anche io!

Motivo per cui già vi preannuncio che non vi spiegherò come fare, anche perché non saprei che termini usare, ma vi lascerò il link caldo caldo in modo che anche voi possiate più o meno farvi un’idea. 

E non aspettatevi che sia facile come bere un bicchier d’acqua. Olio di gomito, pazienza, e la manualità pian piano vien da se..

Ora, qual’è quel piccolo, piccolissimo dettaglio, quella sostanziale differenza tra la pizza gustata in pizzeria e quella che mangiamo a casa?

La cottura. Perché dai che dai e la farina buona e l’acqua di un certo tipo e il pomodorino e l’olio ci si arriva tutti.

E ora a meno che non possediate un forno a legna, per voi, così come per me, questo sarà sempre stato un problema.

Come per tutte le cose arrivo a fidarmi dopo un po’..dopo che leggo e rileggo, dopo che mi pongo miriadi di domande decido di abbandonarmi a questo metodo.

Lungi da me voler intendere che la mia sia la vera pizza napoletana, non ho mai sopportato chi etichetta le proprie ricette con questa dicitura, “la vera ricetta” “l’originale” ma quando mai..l’unica cosa che sono disposta ad accettare è definirla originale perché fatta da ciascuno di noi in modo diverso e, per questo, speciale, a modo suo.

In modo del tutto originale, appunto.

Quello che mi piace suggerirvi, in questo post, è un metodo di cottura alternativo, che davvero vi lascerà increduli ai vostri occhi, e il momento subito dopo a sorridere di gusto per la bontà di un prodotto fatto con le vostre mani in tempi, lievitazione a parte, brevissimi.

Pizza di semola di grano duro decorticato a pietra 20 h di lievitazione

600 g di semola di grano duro decorticato a pietra La Molisana

450 g di acqua

2 g di lievito di birra

16 g di sale fino

500 g di polpa d’oro Casar (nel mio caso)

mozzarella di bufala

olio evo

basilico

Nella ciotola della planetaria col gancio montato iniziate a far amalgamare tutti gli ingredienti.

Quando avrete ottenuto un impasto omogeneo e compatto, procedete la lavorazione a mano o sempre in planetaria, per circa 15 minuti, in modo che il tutto incordi e perché al momento della stesura possiate avere una pasta elastica e adatta al lavoro che dovrà subire.

Trascorso questo tempo avrete un impasto bello liscio e compatto.

Mettetelo in una ciotola con coperchio in frigorifero nella parte bassa, per tutta la notte.

L’indomani, prendete l’impasto dal frigorifero, fate puntare a temperatura ambiente, quindi quando sarà morbido, dividetelo in tre parti (io ho ottenuto tre palle da 313 g circa).

Coprite con un telo e lasciate lievitare tutta la mattina sino alle 13 (nel mio caso).

Nel frattempo preparate la salsa. Io l’ho semplicemente cotta e insaporita con il sale.

Preparate la mozzarella a pezzi.

Mettete una padella sul fuoco del diametro della pizza, meglio se di pietra lavica o ollare, ma una padella qualsiasi va bene, basta che sia in buone condizioni.

Fatela scaldare bene.

Nel frattempo portate alla temperatura più alta il grill del vostro forno. e posizionate appena sotto la leccarda (in modo che qui possiate posare la padella).

Seguendo questo video  stendete la pasta.

Quando avrete ottenuto la vostra base ben stesa, adagiatela sulla padella ben calda, condite con la salsa di pomodoro, la mozzarella e un filo d’olio evo.

Lasciate cuocere il fondo della pizza per circa due-tre minuti.

Aiutatevi con una spatolina per sollevarla e controllare la cottura.

La pasta inizierà a gonfiare appena, ma la vera magia accade quando portate il tutto sotto il grill.

Lasciando lo sportello aperto, posizionate la padella sulla leccarda, vicinissima al grill.

Il cornicione si gonfierà ulteriormente, e prenderà quel bel colore, tipico del prodotto della cottura nel forno a legna.. o quasi 😉

Rigiratela di tanto in tanto in modo che il colorito della pizza sia gradevole e uniforme.

Circa tre minuti e la vostra pizza sarà pronta.

Adagiatela su un piatto e condite ulteriormente col basilico o dei pomodorini datterini freschi…

Succosa, profumata e saporita..con un cornicione ben alveolato simile alla mollica di pane..

Che aspettate a provarci ?

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