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Da oggi c’e’ una novita’: Il Club di Luisanna… e me.


Entro piccola piccola ed in punta di piedi, ma un po’ per fato e un po’ per caso girovagando qua e la per Roma  che un di’ a tempo perso  ( come il mio nome)  mi sono ritrovata a fare due chiacchiere con  Luisanna Messeri , la famosa rossa della cucina devotissima all’Artusi………..eh chi non  conosce Luisanna  ?!! 
Da questo incontro e’ nata una bella empatia  che per mia somma gioia e’  sfociata in questa  collaborazione nella sua scuola di cucina. 
Cosi dai primi di Ottobre mi avventurero’ dentro una scuola di cucina ma questa volta dall’altra parte della barricata come insegnante e porterò tutte le mie consoscenze della cucina a chi ha sempre visto i fornelli con un occhio cattivo o per chi  si ritrova imporvvisamente  acucinare per i piu’ svariati motivi,  insomma un corso proprio da prime armi meglio poi definito da Sopravvivenza.
 E’ un  corso nel quale si esplorera’  divertendoci le basi della cucina , in maniera tale che non deve essere un problema rientrare a casa ed aprire la dispensa, un corso dove anche saper fare la spesa giusta aiutera’ tantissimo a cucinare , un corso dove non  bisogna aver paura di invitare amici in casa. ma al contrario spero che alla fine di questo corso si corra in casa a cucinare, e magari invitate me a cena !!!
Insomma spero di riuscire veramente a tirare fuori lo chef che e’ in ognuno di Voi !!!

Corsi – Club delle cuoche

Vi aspetto al Club !!!     Alessandra…………..Bon Appétit !!!

Bagiana

Dopo l’interruzione delle feste Pasquali riprendo con grande piacere la mia rubrica destinata a sperimentare in cucina le ricette proposte da “La scuola di cucina Slow food“.
Oggi sono protagoniste della mia ricetta le fave che in questa stagione offrono il meglio delle loro proprietà nutritive.
Le fave vengono raccolte in primavera, di solito tra aprile e maggio. Possono essere mangiate fresche oppure essiccate e sgusciate per essere consumate durante tutto l’anno. Le fave verdi sono dette anchenovelle” e hanno ottime proprietà nutrizionali.
Sono fonte di proteine e amido e poveri di grassi. Contengono anche molte vitamine come la A, B, C, K, E, PP, e sali minerali tra cui il ferro, oltre al potassio, al calcio, fosforo, magnesio, selenio, rame e zinco. Per la loro ricchezza in acqua forniscono poche calorie, 41kcal ogni 100 g. di fave verdi, e molta fibra, ben 5 g., contenuta soprattutto nella loro buccia.
La ricetta che ho scelto di preparare si chiama “Bagiana” ed è una minestra davvero deliziosa che si presta ad essere consumata anche tiepida o fredda. La ricetta è tratta dal volume “Verdure e legumi” ed è accompagnata da un’introduzione circa le origini di questo piatto.
Conosciuta anche come “baggiana”, questa minestra è tipica della provincia di Perugia e può essere arricchita con salsicce e bietole, che vanno sbollentate a parte e aggiunte a fine cottura. Anche in altre parti dell’Italia centrale si trovano preparazioni simili. Tra l’altro, la “baggiana” dal punto di vista botanico è anche una varietà di fava a semi grossi
Dovendo preparare questo piatto sono andata al mercato a scegliere delle belle fave fresche. Sapete quali sono le caratteristiche che devono avere al momento dell’acquisto? Intanto il baccello deve essere lucido, senza macchie e turgido, tanto da “schioccare” quando si spezza, segno della sua freschezza. Ricordate che le fave fresche possono restare in frigo per 2-3 giorni al massimo, meglio se ancora nel loro baccello.

Ingredienti per 6 persone
Tempo di preparazione e cottura: 1 ora e 15 minuti
1 kg di fave fresche
2 cipolle
1 ciuffo di finocchietto selvatico (o basilico)
un piccolo mestolo di passata di pomodoro
brodo vegetale
olio extravergine d’oliva
sale, pepe in grani

Preparazione
1. Sgranate le fave e fatele cuocere in acqua salata per circa mezz’ora, poi scolatele e mettetele da parte

2. Nel frattempo preparate un battuto tritando le cipolle con le foglie di finocchietto e soffriggetelo in padella con poco olio extravergine d’oliva finchè non sarà appassito

3. Aggiungete la passata di pomodoro, mescolate e unite le fave, amalgamando gli ingredienti con un cucchiaio di legno

4. Coprite con un litro e mezzo di brodo vegetale (o acqua tiepida) , regolate di sale e proseguite la cottura per una mezz’ora a tegame coperto. Servite la minestra ultimando con una manciata di pepe

Pomodori secchi ripieni

L’appuntamento di oggi con le ricette de “La Scuola di cucina Slow Food” oggi porta sulla mia tavola dei pomodori secchi ripieni, una ricetta che potete trovare sul volume “Verdure e legumi”, proposta da Giuseppe Carollo di Castelbuono (Palermo).
Essendo siciliana, non c’è bisogno di dirvi che sin da piccolina ho assistito al rito antico e senza dubbio affascinate dell’essiccazione degli stessi al sole cocente della mia terra.
Ogni estate, puntualmente, mia madre preparava delle lunghissime tavole di legno sulle quali disponeva i pomodori pronti per essere essiccati. Questa tradizione si perpetua praticamente da sempre e credo non ci sia spettacolo più grande che vedere delle enormi distese di pomodori stesi al sole.
Per chi non avesse mai assistito a questo spettacolo,in pratica si prendono dei pomodori maturi, si tagliano orizzontalmente a metà, si salano in superficie e si lasciano esposti al sole per giorni fino a che si raggrinziscono. Si pressano, si condiscono solitamente con peperoncino e basilico (oppure capperi, origano, finocchietto) e si conservano sott’olio.
Se vi state chiedendo come potete gustarli al meglio, sappiate che sono buonissimi anche da soli con il pane. Tagliuzzati a pezzettini (capuliati), i pomodori secchi sono adoperati anche come condimento di insalate e nelle cotture di alcune pietanze, come la pasta col capuliatu a secco.
Ma sono davvero tantissimi gli usi che se ne possono fare

Ingredienti per 4 persone
24 pomodori secchi da cui ricavarne 12 completi
olio d’oliva per friggere
sale e pepe

Per il ripieno:
4 uova
1 panino raffermo
qualche fogliolina di prezzemolo e di menta
1 cucchiaio di pecorino grattugiato
pepe nero,sale

Per la pastella:
3 cucchiai di farina di frumento
un pizzico di bicarbonato di ammonio (o cremortartaro)
il succo di un limone
1 cucchiaio d’olio extraverbine d’oliva

Preparazione
1. La sera prima della preparazione lasciate i pomodori secchi a bagno in acqua fredda. L’indomani, fateli bollire fino a quando non si presenteranno morbidi al tocco e, dopo averli scolati bene, metteteli momentaneamente da parte

2. Sbattete le uova con una presa di sale, il prezzemolo, la menta tritata, un pò di pepe nero e il pecorino. Alla fine aggiungete il panino, messo precedentemente a bagno e ben strizzato, impastando il tutto

3. Preparate la pastella con tutti gli ingredienti elencati, regolandovi affinchè non venga liquida ma abbastanza corposa

4. Prendendo due pomodori per volta, mettete in mezzo il ripieno, chiudete bene e passate nella pastella.

5. Friggeteli in olio caldo, quindi scolateli e fateli asciugare su carta da cucina. Servite subito

E, infine, il risultato finale:

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