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Ecco a voi i vincitori del contest "A spasso nella storia"

Cari amici il 10 Aprile si è concluso il contest “A spasso nella storia” che ho avuto il piacere di organizzare con lo chef Shady Hasbun.
Il contest, vi ricordo prevedeva due vincitori. Allo stesso hanno partecipato le seguenti ricette, di cui vi indico in maniera riepilogativa i link:

http://profumodicasamia.blogspot.com/2012/03/pane-e-olio-merenda.html
http://cucinandoconpaola.blogspot.com/2011/12/parrozzo.html
http://cucinandoconpaola.blogspot.com/2012/01/maccheroni-alla-chitarra.html
http://incucinacongioia.blogspot.com/2012/03/trippa-alla-pisana.html
http://vanigliaefiordilatte.blogspot.com/2012/03/risotto-alla-pilota.html
http://cucinandoconpaola.blogspot.com/2011/09/pizzelle-abruzzesi-al-cacao-ripieni-con.html
http://lovelycake-gatta.blogspot.it/2012/03/in-caso-di-crisi-leggere-qui.html
http://incucinacongioia.blogspot.it/2012/03/caponata-siciliana.html

http://incucinacongioia.blogspot.it/2012/03/carciofi-ripieni.html

http://cucinandoconpaola.blogspot.it/2012/03/spaghetti-con-stoccafisso.html
http://docphotocook.blogspot.com/2011/11/ridi-ridi-che-nonna-ha-fatto-i-gnocchi.html
http://cucinandoconpaola.blogspot.it/2012/04/fiadoncini-abruzzesi.html
http://saporiinconcerto.blogspot.it/2012/04/pan-moeuj-o-in-suppa.html
http://saporiinconcerto.blogspot.it/2012/04/pizzaschiacciatacasatiellocrescia.html


Io e il grande Shady, vi ringraziamo tutte per l’impegno con cui avete partecipato.
Ma non vi tengo oltre sulle spine e passo a dirvi chi si è aggiudicato i due premi.
Il primo premio va alla nostra amica Shamira Gatta del blog Lovelycake che ha vinto con la ricetta del Pancotto e un racconto che mi ha fatto molto piacere leggere.
La seconda vincitrice, invece, è Paola Di Giovanni del blog “Cucinando con Paola” che ha partecipato con grande entusiasmo ed ha vinto con la ricetta dei fiadoncini abruzzesi.
Grazie a tutte ragazze per la partecipazione e alla prossima

A spasso per Sulmona

Ho avuto il piacere di visitare, un pò di tempo fa, la cittadina di Sulmona in Abruzzo. Questa deliziosa cittadina è conosciuta ed apprezzata in Italia e non solo per la produzione dei confetti. Il centro storico è davvero molto carino, anche grazie ai numerosi negozietti che offrono ai visitatori confetti confezionati in versioni coloratissime e dalle forme più insolite.
La Valle Peligna, storicamente  ricca di mandorli e noccioli, un tempo riforniva una produzione per lo più casalinga cui si affiancava quella delle monache clarisse che preparavano rosari e grappoli d’uva di seta intrecciati attorno ai confetti  da donare ai prelati o per le nozze delle famiglie nobili. 
Oggi Sulmona è fra i primi produttori di confetti in Italia e questi sono conosciuti in tutto il mondo per la raffinata produzione di antica tradizione. Le mandorle utilizzate sono quelle di Avola (le più pregiate). Ne esistono di varie forme, colori e dimensioni. Famosi per la loro bontà sono i Cannellini di Sulmona, confetti lunghi e sottili con all’interno un cuore di cannella. La loro notorietà è legata a Giacomo Leopardi che ne mangiava abitualmente in grandi quantità, tanta era la passione del poeta per questi dolci.

La produzione dei confetti naturalmente parte dalle mandorle opportunamente lavorate. Queste vengono messe in recipienti rotanti chiamati “bassine”. Al loro interno vengono nebulizzate delle soluzioni di saccarosio che, grazie al riscaldamento ottenuto per insufflazione di aria calda, evaporano lasciando uno strato uniforme di zucchero sulla mandorla. Il processo prevede fasi ripetute di bagnatura e di essiccamento, fino a ottenere lo strato di copertura voluto.
La caratteristica dei confetti di Sulmona è che non prevedono l’uso di addensanti (amido e farine) e i loro coloranti sono solo naturali. Hanno quindi esclusivamente una copertura di zucchero che li rende particolarmente dolci e gustosi.

Dopo la fase di rivestimento, i confetti presentano una superficie rugosa e irregolare per cui subiscono la lisciatura, la colorazione (se necessaria) e la lucidatura. La confettatura è un processo molto laborioso e può richiedere anche due o tre giorni per essere completata.
Fra i numerosi produttori locali, mi sono imbattuta in uno dei marchi più antichi e noti della città: i Pelino che nella loro sede-museo vendono confetti ma anche liquori e citrato effervescente.
Sulmona, non è solo la patria dei tanto rinomati confetti, ma vanta una gastronomia di tutto rispetto grazie anche all’utilizzo di particolari ingredienti come ad esempio l’aglio rosso di Sulmona, coltivazione tipica della Valle Peligna. Questa varietà di aglio si presenta di un colore rosso intenso nella parte interna della pellicola, la testa ha dimensioni notevoli ed ha un elevato contenuto di olio essenziali.  Lavorato in trecce con 54 teste su due file, che vengono poi appese nelle dispense, in cucina viene usato per il potente aroma e si sposa perfettamente con il pesce, con tutte le verdure ripassate in padella, con le carni in umido. In Abruzzo è l’ingrediente fondamentale per piatti tradizionali come spaghetti aglio, olio e peperoncino, fagioli in umido e maccheroni alla “puttanesca”. Si usa anche sfregarlo sulle bruschette.
Tra i prodotti locali da non perdere sono; il pane casereccio delle marane, il formaggio al tartufo, lo zafferano di navelli, le salsicce di fegato, la mortadella d’asino, la crema di ortica di sulmona, il dolcissimo miele.
La cucina tipica sulmonese offre numerosi piatti che ho avuto modo di gustare facendo tappa all’Hostaria dell’Arco. Questo ristorante interpreta l’anima della cucina sulmonese alla perfezione, valorizzandone i prodotti del luogo. L’ambiente è accogliente e rispettoso di una semplicità che riesce a trasmettere al cliente il calore familiare della cucina. Le proposte sono numerose e tutte rigorosamente fresche. L’Antipasto a buffet è davvero leggendario, al top il carpaccio di funghi e la ricotta al forno. Gli gnocchetti ai fagioli sono un must, insiemme alle pappardelle al sugo di lepre o ai ravioloni ripieni di crema al tartufo. Buonissime anche le tagliatelle alla crema di zucchine, la chitarrina marinata, le pappardelle agli ortaggi. Qui si può gustare, infine, la confettata, con pralina di confetti di Sulmona.
Il mio viaggio a Sulmona si è concluso con l’assaggio di un tipico dolce locale: la cassata sulmonese. Questo dolce non ha molte affinità con la cassata siciliana. E’ preparato con strati sovrapposti di pan di Spagna  aromatizzati con liquore Centerbe e ben tre creme (al cioccolato, pasticcera e al croccante sbriciolato).

"A spasso nella storia": parte un nuovo contest e una nuova avventura

Ragazzi, dopo la bellissima esperienza del contest “Pelagos & Kitchen” appena conclusosi, sono pronta a partire con un nuovo contest questa volta organizzato a fianco di Shady Hasbun, giovane e sorprendente cuoco, nato a Firenze e trasferitosi ancora piccolo in Palestina.
La sua cucina è sorprendentemente ricca dei molteplici profumi e sapori mediterranei ed è un vero piacere vederlo ai fornelli mentre traffica coi suoi barattoli di misture speziate per preparare piatti frutto della mescolanza tra la tradizione italiana e quella orientale.
Shady è un vero ammiraglio del gusto e di recente ha inaugurato anche il suo ristorante “Le rotte ghiotte” ad Arezzo.
Con Shudy abbiamo pensato di coinvolgere i nostri amici blogger in un nuovo contest che avrà per tema “La scoperta delle radici storiche della cucina contadina italiana”.
La cucina italiana come sapete conserva una ricca tradizione di piatti contadini, ricette spesso ottenute con ingredienti poveri presenti nelle cucine rurali e utilizzando prodotti semplici, spesso componenti d’avanzo che non andavano mai sprecati.
Molte di queste ricette seppur di provenienza diversa, presentano tuttavia delle similitudini che finiscono con unificare la cucina italiana.
Nell’ambito del contest i partecipanti dovranno proporre dei piatti della tradizione contadina italiana (spaziando dagli antipasti ai dolci) e indicare per ciascuno di questi un particolare della storia, qualcosa che lo leghi magari ad un’altra regione, come ad esempio l’utilizzo di un ingrediente comune o una stessa tecnica di cottura. Insomma, ci piacerebbe che nell’ambito del contest i partecipanti fossero stimolati a ricercare le origini e le similitudini fra i piatti

In cosa consiste il contest?
Per partecipare al contest dovrete seguire poche semplici regole:
dovrete realizzare, come dicevamo una o anche più ricette della tradizione rurale italiana con annesse indicazioni sulla storia, sulle similitudini con altre ricette.
Potete anche postare ricette pubblicate nel corso del 2011 che presentino le caratteristiche richieste. Basterà che realizziate un nuovo post inserendo il logo del contest nello stesso e anche nella barra laterale del vostro blog.

Il contest parte oggi, 2 Marzo e si concluderà il 10 Aprile

A chi è rivolto?
A tutti gli amanti della cucina in possesso di un blog o di un sito di cucina

Quali sono le regole?

Dovrete pubblicare un post con la ricetta e inserire nello stesso il banner del contest (che per chi se lo sta chiedendo ritrae Cristoforo da Messisbugo, cuoco rinascimentale al quale sono particolarmente affezionata). Una volta pubblicato il post non vi resta che lasciare il link della ricetta sul mio blog. Se vi fa piacere potrete anche iscrivervi fra i sostenitori del mio blog e chiedere su facebook l’amicizia a “Le Rotte Ghiotte” di Shudy, al quale fa molto piacere comunicare con tutti voi

Chi vincerà
Saranno premiati quelli fra voi che dimostreranno attraverso la presentazione delle loro ricette di conoscere particolari, dettagli, aneddoti della storia della cucina rurale. Naturalmente saranno valutate anche la preparazione e la presentazione finale del piatto

I premi

I premi cari amici saranno due:
per il primo classificato ci sarà la possibilità di partecipare a uno dei “Per…corsi gastronomici e oltre” , tenuti dallo chef in collaborazione con Susanna Cutini, che si svolgono alle Rotte Ghiotte.
Il secondo classificato, invece, riceverà una copia di “Tacuinum Hosterie”, ultima fatica letteraria di Alex Reverelli Sorini, Susanna Cutini (entrambe esperti giornalisti gastronomici che hanno al loro attivo collaborazioni a trasmissioni televisive di grande successo come “La prova del cuoco” (Rai 1) e “Linea verde” (Rai 1) e Shady Hasbun, edizioni Ali&No.
Il “tacuinum” nell’antichità era il ricettario, il libro più utilizzato in cucina, pagine consumate o ricche di appunti a margine, dove monaci e speziali annotavano i loro segreti, ma anche i loro più arditi esperimenti di carattere gastronomico.
Il fortunato vincitore potrà quindi beneficiare di quest’ultima creazione letteraria e intraprendere un viaggio di conoscenza della storia delle osterie, che hanno in passato ricoperto un posto speciale in quanto in questi luoghi, dove non si negava mai un pasto caldo (immancabile era infatti la pentola sul fuoco in costante ebollizione), è nato gran parte del nostro retaggio gastronomico, fatto di alimenti stagionali per una cucina povera, di cui nel Tacuinum si trova abbondante testimonianza. A conclusione della ricerca storica, lo chef Shady Hasbun ripropone oltre 100 ricette dalla tradizione delle osterie. Un libro assolutamente da non perdere.
Dunque ragazzi forza stupiteci e partecipate numerosi così avremo modo di scoprire tanti particolari interessanti delle nostre origini gastronomiche

Ricerche frequenti:

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