Il lunedì si rinnova l’appuntamento con le ricette de “La scuola di cucina Slow Food”.
Questa settimana, mi piacerebbe parlarvi del volume “Pane, Pizze e focacce”.
La storia di un territorio e delle sue popolazioni è scandita anche dalla qualità e dalla varietà delle produzioni alimentari tipiche che da questo traggono origine. Questo vale soprattutto quando si parla di pane e di prodotti tipici da forno.
Il mondo della panificazione è ricco di varietà, inventiva, tradizione e resta ancora oggi una di quelle attività caratterizzate da un’elevata componente regionale.
Anche se è passato molto tempo da quando il pane era considerato un alimento povero, tuttavia la fatica che l’uomo (il fornaio)deve dedicare a un ammasso di farina per trasformarla in un prodotto fragrante e sempre diverso è rimasta immutata.
Se ancora resistono le produzioni artigianali ciò è dovuto agli uomini che le conservano e a chi come Slow Food si batte per valorizzarle e preservarle. Ecco allora che il volume su “Pane, pizze e focacce” ci consente di compiere un viaggio ideale nella Storia e tradizioni delle diverse regioni d’Italia, ci fa conoscere tecniche e strumenti indispensabili per preparare in caso il lievito madre, ci fa scoprire che esistono diversi impasti per preparare pani di ogni tipo, ci guida alla conoscenza degli ingredienti da scegliere: dalla farina, al lievito, all’acqua più adatta e, infine, ci regala tante ricette per pani, pizze e focacce, molte delle quali ci portano a riscoprire le vecchie consuetudini e quei gesti che si tramandano da secoli nella preparazione di questo prezioso alimento, nato per caso grazie a qualcuno che con un rozzo impasto preparato per caso o per sbaglio, è riuscito a farlo lievitare trasformandolo in un cibo talmente importante che ogni popolo ha una forma per impastarlo e una storia per raccontarlo.
La prima ricetta che ho scelto di provare è quella della pizza bianca