Come dicevo nei post precedenti, sono tornata in Italia da pochi giorni e mentre parlavo con degli amici delle differenze tra la televisione italiana e britannica, vedo la pubblicità di cucine da incubo ovvero la versione italiana di “Kitchen Nightmares”, il celebre programma inglese condotto da Gordon Ramsey. Come dice il titolo, in ogni puntata lo Chef dovrà ribaltare le sorti del ristorante “da incubo” di turno, che si trova in crisi nera e sull’orlo della chiusura, vuoi per la crisi economica ma spesso anche per negligenze personali e scelte sbagliate da parte dei proprietari. In appena una settimana, lo chef saprà ribaltare le sorti del locale, introducendo nuovi menù, nuovi arredi e portando soprattutto nuove idee. Noi, l’abbiamo sempre guardato, divertendoci molto. La cosa che mi ha sempre colpito di questo programma è che a volte le soluzioni sono semplici, piccole e forse mentre si è occupati a lavorare, schiacciati da mille preoccupazioni non si riescono a cogliere e si ha bisogno di un aiuto esterno, che proviene da qualcuno a cui tu riconosci un valore indiscusso, sia come chef che come business man e che ti dica senza mezze misure quali sono i tuoi errori.
Ogni puntata inizia in modo molto rude e finisce tra lacrime, abbracci e ringraziamenti.
La versione italiana, sarà guidata dallo Chef pluristellato Antonino Cannavacciulo, noto per il suo forte temperamento e per le sue doti impreditoriali. Se anche voi, come me, siete impazienti di vedere queste cucine fuori controllo, sintonizzatevi su fox life (sky canale114), la prima puntata andrà in onda venerdì 15 maggio alle h. 21.55.
Se io fossi nei panni
dello Chef Cannavacciulo le mie regole d’oro per far funzionare un ristorante, sarebbero:
– Location!Location!Location! – Perchè se non sei un ristorante pluristellato, devi essere trovato e
visto facilmente.
– Arredi di classe e originali – Io ho una predilezione per il genere ShabbyChic, che scalda e rende i luoghi accoglienti.
– Brigata affiatata – Un team che lavora bene insieme, ma con un “direttore d’orchestra” che dirige e in
tempo reale sa vedere e risolvere le problematiche.
– Chef con personalità – Occorre sempre uno chef che sappia interpretare i piatti del territorio, le stagionalità e che abbia un pizzico di estro creativo. Specialmente sugli antipasti, vorrei palette di colori e sapori che stimolino i clienti sui vari livelli sensoriali.
– Proprietario dinamico – Che non ha paura di cambiare, invertire le rotte, fare scelte azzardate e che abbia del
tempo libero per riflettere sul suo operato e trovare
nuove ispirazioni.
E se aveste un ristorante, quali sarebbero le vostre regole d’oro? Curiosa di saperlo! Per altre info e curiosità visitate le pagine Facebook e Twitter di Fox Life
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