Ricetta gnudi o malfatti al burro

Che vogliate chiamarli Gnudi o Malfatti, sono sempre lo stesso semplice primo piatto di origine toscana.
Questi due nomi, a dir la verità molto curiosi, ci raccontano a modo loro, qualcosa su questo piatto che è diventato poi la sua peculiarità.
La leggenda vorrebbe che siano nati proprio da un “errore di calcolo” di una massaia, che nel preparare l’impasto per i ravioli di spinaci, aveva avanzato il ripieno e lo mise a cuocere in acqua bollente e per poi ripassaarlo nel burro, creando inconsapevolmente una nuova delizia.
A Firenze, li chiamiamo gnudi, proprio per indicare che sono stati spogliati della loro sfoglia.

Nel grossetano e nel senese invece, vengono chiamati malfatti per indicare che sono un prodotto irregolare, fatto a mano e quindi possono essere di dimensioni e forme diverse.
Gli ingredienti per la realizzazione degli gnudi, come la mia provenienza geografica mi impone di chiamarli, sono davvero pochi e semplici.
Spinaci, farina, uova, parmigiano e burro: niente di più. E’ quindi fondamentale usare ingredienti di buona qualità, specialmente se si decide di servirli nella maniera più tradizionale, ovvero conditi solamente con burro e salvia.
Io ho scelto di usare gli spinaci dell’orto biologico e un burro che è considerato un’eccellenza nel suo campo: Lurpak, nella sua variante “leggermente salata”, per avere una punta di sapore in più.
Cosa è che rende speciale questo burro ?
E’ senza dubbio il processo di centrifugazione sotto vuoto a basse temperature. Questo metodo rispetta le caratteristiche della panna, facendone emergere un gusto denso, dolce e profumato.
Successivamente la panna viene pastorizzata e infine quando raggiunge la giusta maturazione, vengono aggiunte le colture di fermenti lattici che donano quella nota di freschezza che è la caratteristica principale di quel gusto unico di Lurpak.

Un avvertimento: il burro leggermente salato crea dipendenza!
Piccolo consiglio: quando fate gli gnudi strizzate benissimo gli spinaci e mettete a drenare la ricotta in frigo, all’interno di un colino per qualche ora, altrimenti rischiate che gli gnudi si sfaldino durante la cottura.
Nota: e non chiamiamoli piatti poveri, qui c’è tutta la ricchezza della tradizione toscana.
Bene, ho finito gli avvertimenti!

Ricetta gnudi o malfatti al burro 

Tipo di ricetta: primo piatto regionale
Autore: Barbara
Porzioni: 3\4 persone
Cosa occorre
  • 500 g spinaci freschi (se preferite Bieta o altre verdure in foglia)
  • 400 g ricotta di capra fresca
  • 1 uovo
  • 50 g di parmigiano reggiano grattugiato
  • 1 spicchio d’aglio
  • 80 g. burro Lurpak
  • noce moscata
  • salvia fresca
  • sale e pepe
  • farina
Come procedere per gli gnudi
  1. In un’ampia padella scaldare una noce di burro con uno spicchio d’aglio e far appassire gli spinaci coperti, precedentemente lavati. Aggiustare di sale e fare raffreddare. Strizzarli molto bene con le mani, per diverse volte e sminuzzarli a coltello.
  2. In una terrina mescolare gli spinaci, con la ricotta, un uovo leggermente sbattuto, del parmigiano, sale, pepe e noce moscata.
  3. In un piatto grande mettere abbondante farina generosamente nelle mani, prendere una noce di impasto e formare uno gnudo,
  4. Immergere delicatamente pochi gnudi per volta, in acqua bollente salata, quando vengono a galla, scolarli con una schiumarola.
  5. Un una padella sciogliere 50 grammi di burro con le foglie di salvia e ripassare gli gnudi per un minuto o due. 
  6. Cospargere di parmigiano reggiano e servire subito.
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