Malloreddus sardi alla campidanese

Questi tondeggianti e sodi gnocchetti di grano duro sono protagonisti in Sardegna di tantissimi momenti di festa. La ruvidezza, che deriva dalla lavorazione artigianale, rende questo formato di pasta particolarmente adatto a ragù profumati e intensi come quelli di selvaggina ma anche sughi rossi e bianchi piccanti. Pensate che la tipica forma rigata dei Malloreddus è data dal fondo di un canestro di paglia, detto ciuliri, in cui vengono fatti rotolare i bastoncini di pasta di semola. Il termine Malloreddus, significa “vitellini” e deriva dal nome dialettale Malloru, che ne sud della Sardegna indica il toro

Ingredienti per 4 persone
400 gr di Malloreddus
250 gr di salsiccia fresca (sarda)
400 gr di passata di pomodoro
1 cipolla dorata
zafferano
3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
pecorino sardo stagionato
sale

Preparazione
Tritate la cipolla e lasciatela rosolare nell’olio per qualche minuto. Aggiungete la salsiccia tagliata a pezzetti e fate cuocere 10 minuti. Unite la passata di pomodoro, il sale, lo zafferano e cuocete a fuoco lento per altri 45 minuti circa. Cuocete i Malloreddus in abbondante acqua salata, scolateli al dente e conditeli con il sugo, completando con una spolverata di pecorino

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